LE CITTÀ DEL TUFO MAREMMANE
- Marco Anghinoni
- 22 apr 2022
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 23 apr 2022

Inaugurato nel 1998, il Parco Archeologico “Città del Tufo” include i territori di Sovana, Sorano e Pitigliano, tre centri abitati ricchi di storia e testimonianze archeologiche della civiltà Etrusca. I borghi di Pitigliano e Sorano mantengono inalterato il loro impianto urbanistico medievale con vicoli ed edifici costruiti su grandi basamenti tufacei. I loro dintorni sono disseminati di necropoli rupestri e le spettacolari vie cave, scavate artificialmente dagli Etruschi nella roccia tuface per aprire vie di comunicazione. Sovana è un piccolo borgo medievale che sorge al centro del Parco Archeologico del Tufo, ricco di tombe monumentali.
PITIGLIANO
Se arrivate a Pitigliano dalla SR74, in direzione di Corano-Manciano vi troverete di fronte ad uno dei panorami più belli della Maremma. Dalla curva della Madonna delle Grazie, dove si trova la piccola chiesetta omonima, si può osservare in tutto il suo splendore il borgo medievale con le sue case costruite a strapiombo sulla valle del Fiora. Parcheggiate l'auto nello spiazzo antistante la chiesa e preparatevi a fare qualche bella foto, se poi avete un cavalletto recatevi qui anche la sera nell'ora Blu quando il sole già tramontato lascia la scena alle luci delle case che si accendono come un presepe. Se siete in vena di fotografare e volete un'altra prospettiva panoramica di Pitigliano prendete la Strada Provinciale della Madonna, in direzione di Pitigliano, dalla quale si vede il versante nord del borgo.


LA VISITA
L'ingresso principale di Pitigliano passa sotto l'acquedotto mediceo, costruito tra il 1636 ed il 1639 e formato da quindici archi. Poco più avanti si apre Piazza Petruccioli con la Fontana delle Sette Cannelle con i prospiciente portale ad archi che si affaccia sulla valle del Fiora con ampi scorci panoramici. Alle spalle della fontana si trova Palazzo Orsini, originariamente appartenente ai Conti Aldobrandeschi e passato nel 1313 alla famiglia Orsini. Si tratta di un palazzo fortezza che oggi ospita un interessante complesso museale. Vicino a Palazzo Orsini è stata aperta da qualche anno una passerella panoramica che costeggia parte della parete tufacea del borgo fino a via Santa Chiara, è un suggestivo percorso a strapiombo con suggestivi scorci panoramici.
dal XVI° sec. sotto la protezione dei conti Orsini Pitigliano fu sede di un'importante comunità Ebraica. Con il successivo passaggio della contea al Granducato di Toscana di Cosimo II dei Medici, iniziarono gli anni difficili con la chiusura nel ghetto, la discriminazione e l'emarginazione che perdurarono fino al 1765. In via Zucchelli si può visitare l'interessantissimo museo della Sinagoga con i suoi sotterranei scavati nel tufo che ospitavano il bagno rituale, la macelleria Kasher, il forno delle azzime, la cantina Kasher e la tintoria. info e prenotazioni: 0564614230 3281907173 € 5,00 intero; € 4,00 ridotto Email: lapiccolagerusalemme@gmail.com.
A Pitigliano si trovano numerosi B&B e ristoranti molti di questi ultimi sono stati ricavati da antichi locali scavati nel tufo creando location moto suggestive.
Prendetevi qualche ora per visitare Pitigliano e perdervi nei suoi vicoli con gli affacci sulla valle sottostante, le case in tufo, gli androni e le piazzette. Fuori le mura consigliamo la visita al Museo Archeologico all’Aperto Alberto Manzi, un percorso interattivo decisamente suggestivo che si sviluppa tra la vegetazione e i resti della civiltà etrusca; si suddivide tra “città dei vivi” e “città dei morti”. Nella primasono stati realizzate due copie di abitazione in scala reale, una capanna dell'età del Bronzo finale (XII-XI secolo a.C.) ed un'abitazione etrusca dell'età arcaica (VII-VI secolo a.C.). Si prosegue all'interno della Via Cava del Gradone (antico percorso etrusco scavato nella roccia tufacea) che conduce alla “città dei morti” ed alla Necropoli del Gradone. Le sepolture di questa necropoli risalgono al VII e VI secolo a.C.
per tutte le info su Pitigliano: https://www.comune.pitigliano.gr.it/index.php
SORANO
Da Pitigliano si arriva a Sorano percorrendo la Strada Provinciale 22 di Sovana e 2 km. prima di arrivare al borgo incontriamo le indicazioni per il complesso rupestre di San Rocco. Il sentiero che parte dalla strada porta alla via cava di San Rocco, una delle più spettacolari della zona, situata all'interno dell'omonimo complesso rupestre che comprende circa 200 tombe scavate nel tufo. Le vie cave sono opere uniche al mondo, nella zona del Parco ne esistono alcune decine, si tratta di strade scavate nel tufo della larghezza di pochi metri ed alte fino decine di metri le più lunghe arrivano a raggiungere l'estensione di 1 km. Il loro utilizzo era sicuramente quello di vie di comunicazione tra centri abitati, ma anche per accedere alle necropoli e sono una prerogativa della civiltà etrusca. Dopo aver esplorato la via cava di San Rocco raggiungete il belvedere che si trova non lontano dalla chiesetta posta all'inizio del sentiero, da qui avrete una fantastica panoramica del borgo antico di Sorano.

LA VISITA
Il borgo di Sorano si sviluppa in verticale su vari livelli che terminano con la mole della Fortezza Orsini. Entrando dall'arco del Ferrini si nota subito come la struttura dell'abitato sia esposta a strapiombo sulla sottostante valle del fiume Lente in un susseguirsi di vicoli e stradine che si aprono di tanto in tanto in affacci panoramici di grande bellezza. Salendo in direzione della fortezza si incontra lo straordinario Masso Leopoldino, una spianata ricavata da un enorme masso tufaceo a forma di nave su cui si affaccia la torre dell'orologio. Da qui si ha un'impressionante vista a 360° sui tetti e le case del borgo. Camminare lungo i tortuosi vicoli di Sorano è un'esperienza unica perchè la sua rete urbanistica è assolutamente intatta e conserva tutte le sue caratteristiche medievali, alcune zone del borgo sono state abbandonate per l'abbandono di molti abitanti che hanno preferito trasferirsi altrove in cerca di nuove opportunità di lavoro.
Al contrario di Pitigliano, Sorano non ha molte opzioni di scelta per quel che riguarda alloggio e ristoranti, se però volete pernottare qui nei dintorni del paese ci sono alcuni B&B interessanti.
SOVANA
Città natale di Ildebrando di Sovana, divenuto nel 1073 Papa Gregorio VII, Sovana è un piccolo borgo medievale con alcuni gioielli architettonici di grande valore e centro della interessantissima necropoli rupestre monumentale ricca di tombe di varie tipologie e di vie cave che attraversano la fitta vegetazione selvaggia. In paese, composto da due strade parallele che lo percorrono da est ad ovest, meritano una visita la piazza con i palazzi Pretorio, dell'Archivio, Bourbon del Monte, la chiesa di Santa Maria, la chiesa di San Mamiliano, dove nel 2004, durante i lavori di restauro della chiesa, fu rinvenuto un tesoro composto da 498 monete d'oro (solidi aurei) del V sec. ed il Duomo.
La necropoli circonda l'abitato di Sovana, tutti i siti sono ben segnalati e si vicino alla Tomba Ildebranda si trova l'ingresso dove potete acquistare il biglietto e ricevere alcune informazioni. Durante la visita da non perdetere la Tomba Ildebranda, la più famosa e monumentale dell'area archeologica, la Tomba Pisa, la tomba della Sirena con le vicine vie cave, tra cui la Via cava di San Sebastiano (che presentapareti alte più di 20 metri) e il Cavone coperta da muschi e licheni che rivestono quasi interamente le sue pareti. Ancora le tombe Pola, del Tifone e dei Demoni Alati. Prendetevi, se possibile, un'intera giornata per la visita del borgo e della necropoli, ne vale la pena, sopratutto per godersi l'atmosfera magica di questi luoghi.
Per maggiori info consultate il sito del parco: https://cittadeltufo.com/il-parco/
La necropoli rupestre di Sovana su maps: https://goo.gl/maps/dr7McCnFNQNuGxYH8
LA LEGGENDA DELLA MANO DI ORLANDO
La Mano di Orlando è un grande masso scolpito a forma di mano probabilmente risalente ad un'epoca più antica del medioevo che si trova a circa 2 km. da Sovana sulla strada di Pitigliano.
L'origine di questo misterioso manufatto è sconosciuta e potrebbe risalire addirittura all'epoca megalitica quando era consuetudine innalzare grandi monumenti di pietra come i dolmen e i menir della Francia. La tradizione vuole che Orlando, l'eroe della Chanson de Roland, fu chiamato in aiuto da Carlo Magno per conquistare la città di Sovana che resisteva all'aasedio da troppo tempo. La città però nonostante l'arrivo del grande eroe non cadde e allora Orlando frustrato si inginocchiò davanti ad un masso e appoggiandovi la mano pregò con tanta enfasi che la roccia prese le sembianze della sua mano. Un'altra tesi sostiene che il masso fosse usato per dare la forma alle funi di canapa, che qui veniva coltivata fino ai primi del '900, passandole tra le sue fessure.

MAREMMA IN TAVOLA
Fortemente influenzata dallo stile di vita frugale e legato al lavoro nei campi e nei pascoli, la cucina Maremmana vede protagoniste le zuppe di verdura ed i piatti a base di cacciagione, principalmente di cinghiale.

Nel variegato menu delle zuppe primeggia sicuramente l'acquacotta, che può essere preparata in differenti versioni, zuppa di ceci, zuppa di fagioli ed ancora la zuppa di pane, fatta con fagioli rossi odori, cotenna di maiale e pane raffermo.

Tra i primi meritano un assaggio le pappardelle al cinghiale o al sugo di lepre, gli gnocchi al pane di cinghiale e le fettuccine
ai tartufi bianchi. Tra i formati di pasta tipici troviamo i Pici, simili, ma più grossi degli spaghetti, normalmente vengono conditi con un sugo di carne.

Il menu delle carni vede protagonisti il cinghiale e la lepre preparati in vari modi, ma anche l'anatra alla cacciatora e il Buglione, un mix di carne di agnello, lepre e cinghiale in umido di solito servita su fette di pane raffermo.
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