IL TREKKING DELLE PALE SEGUENDO IL CORSO DEL FIUME BIEDENO
- MARCO ANGHINONI
- 26 apr 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 mar 2023
Acque cristalline che scorrono tra massi ricoperti di muschio, foresta incontaminata immersa nel sottobosco di felci, la mano dell'uomo, che ha plasmato la natura senza distruggerla, quando ancora lo sapeva fare. Il microcosmo della valle del torrente Biedano, che scorre tra i borghi medievali di Blera e Barbarano Romano, è un sorprendente equilibrio tra essere umano e ambiente, qui vi troverete al cospetto di madre natura in tutta la sua bellezza e generosità e scoprirete come gli antichi abitanti sono riusciti a piegare la natura a proprio vantaggio senza spezzarla. Il trekking ha la durata di circa 1 ora e 30 minuti per l'andata lungo il torrente e poco più di 1 ora per il ritorno seguendo il tracciato della vecchia ferrovia Barbarano Blera e può essere percorso nei due sensi.
Ho cominciato il sentiero, della lunghezza di cinque km., dal borgo di Blera situato tra i laghi di Vico e di Bracciano, a sud di Viterbo. L'attacco si trova poco prima dell'accesso al centro storico del borgo. Da qui il colpo d'occhio sulla gola è fantastico, sono ben visibili dei cartelli che indicano i sentieri con i classici colori rosso e bianco del CAI, seguite quello che indica Ponte del Diavolo. Una rampa lastricata scende ripida verso la forra del Biedano seguendo la parete di tufo fino ad arrivare al ponte romano del I secolo a.C. costruito su tre arcate e sul quale correva l'antica via Clodia. Lasciatevi il ponte sulla destra senza attraversarlo e prendete il sentiero che segue il torrente anch'esso ben segnalato dal CAI.

Fin dai primi passi vi troverete immersi in un ambiente spettacolare, incontaminato, quasi selvaggio. Il muschio ricopre completamente rocce e tronchi degli alberi ed il torrente scorre pigro tra massi tondeggianti modellati nei secoli dall'erosione degli elementi. La vegetazione è composta da ontani, olmi, salici oltre che da un folto sottobosco di piante che ricordano le illustrazioni della preistoria dei vecchi libri di scuola. Seguendo il sentiero arriverete dopo circa venti minuti ed un paio di semplici guadi, ad uno sbarramento artificiale di blocchi di tufo di forma semicircolare; si tratta di una "Lega", ovvero uno sbarramento che forma una cascata con sottostante piscina utile a creare una corrente del fiume che serviva a muovere le mole degli antichi mulini con i quali si irrigavano i campi di canapa che veniva coltivata su terrazzamenti lungo le sponde del torrente. Facendo attenzione potete camminare sulla diga e andare sulla sponda opposta per avere un altra prospettiva. Questo luogo chiamato "Mola 4" è estremamente suggestivo, ma preparatevi perchè il percorso riserva ancora numerose sorprese.
Rimettetevi in marcia seguendo i segnalini CAI, camminerete in un ambiente sempre più selvaggio e spettacolare fatto di tronchi caduti ed enormi massi, ai lati del fiume sono sempre visibili le pareti tufacee che formano la forra. Dopo altri venti minuti vi troverete di fronte alla spettacolare scenografia della "Mola 3". Questa diga è leggermente maggiore della precedente e l'acqua forma ancora due cascate che escono da due varchi nel muro di mattoni di tufo. L'impatto della costruzione immersa nel groviglio di piante e radici che sbucano ovunque è' veramente uno spettacolo indimenticabile.
Sempre con molta prudenza attraversate il torrente passando sulla diga, appena giunti al termine della costruzione prendete il sentiero alla vostra destra e camminate per alcuni metri. Da questa posizione più alta rispetto al fiume potete vedere le due cascate dall'alto e se proseguite ancora pochi metri vi si presenterà davanti un passaggio artificiale scavato nel tufo, è un tunnel di una trentina di metri della larghezza di 30/50 cm. con alcune aperture che offrono una bellissima visuale sul fiume. Attraversare il tunnel è come entrare nella macchina del tempo non perdetelo per nessun motivo. Quando vi sarete divertiti abbastanza tornate sul sentiero principale dall'altra parte del fiume.
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